World Food Day. I piccoli
agricoltori hanno bisogno di finanziamenti per raggiungere i mercati e la
sostenibilità
Dopo le celebrazioni ufficiali che si sono tenute presso
l’Auditorium di Expo Milano 2015, il World Food Day, la Giornata
Mondiale dedicata all’Alimentazione, è proseguita con il convegno dal
titolo “Finance for Food: Investing in Agriculture for a Sustainable Future”
che si è tenuto presso l’Auditorium di Palazzo Italia. L’evento ha
avuto il merito di porre l’accento sulla necessità di aumentare gli
investimenti e la produzione agroalimentare sostenibile da parte dei piccoli
coltivatori e delle piccole e medie imprese rurali. Una necessità finalizzata
al raggiungimento della sicurezza alimentare e alla crescita inclusiva nei
Paesi in via di sviluppo.
All’incontro hanno partecipato il Presidente della Repubblica Italiana Sergio
Mattarella, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon,
il Ministro dell'Economia e delle Finanze (MEF) Pier Carlo Padoan,
il Presidente IFAD (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo) Kanayo
F. Nwanze e il Direttore Generale della FAO (Organizzazione delle
Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura) José Graziano Da Silva.
Chi produce più cibo soffre la fame
Padoan e Nwanze, tra i promotori del convengno insieme alla collaborazione
di Borsa Italiana, hanno dato il via alla sessione di interventi. Il
Ministro italiano ha fatto notare come sia necessario invertire il paradigma
secondo il tema dell’agricoltura venga prima dello sviluppo parlando di
“agricoltura per lo sviluppo”. Parole accolte positivamente da Nwanze
dell’IFAD che ha sottolineato come siano “più di due miliardi le persone
escluse dal sistema di finanziamento convenzionale. Due miliardi di persone che
producono la maggior parte del cibo a livello globale”. Dati che mettono in
luce il paradosso secondo cui queste stesse persone “sono le stesse che
rischiano di finire sotto la soglia di povertà e di soffrire la fame”.
Il Direttore della FAO Graziano Da Silva ha quindi esortato
all’azione dei governi e del settore privato per “aiutare le famiglie e i
piccoli agricoltori” al fine di rispondere alla domanda crescente di cibo. “La
produzione agricola dovrà crescere del 60 per cento prima che la popolazione
mondiale smetta di crescere”.
Basta investire nella distruzione, investite nella protezione!
Il Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon ha ricordato i 17
Obiettivi di Sviluppo Sostenibile lanciati durante l’ultima Assemblea Generale
e sposati da tutti i governi: “Ora è il momento di dimostrare la buona volontà
e, per farlo, l’agricoltura è un settore essenziale. Dobbiamo mobilitare più
finanze da investire nell’agricoltura familiare. Gli Obiettivi di Sviluppo
del Millennio dicevano che se si investisse nei piccoli agricoltori, i
benefici che se ne trarrebbero sarebbero più duraturi. Per questo chiedo ai
leader di spiegare come possano investire così tanti soldi in armamenti che distruggono
le persone, invece di proteggerle investendo in agricoltura”.
No alle bolle speculative quando si parla di cibo
L’ultimo intervento è spettato al Presidente
Mattarella il quale ha posto una domanda ben precisa: “Siamo sicuri che i
criteri usati per altri tipi di merci e commodities possano valere per le
produzioni agricole destinate a nutrire il pianeta?” Una domanda che nasconde
la paura che si verifichino “bolle speculative che influiscono in modo
drammatico sul destino di paesi e popoli. Il fenomeno del land grabbing
stravolge le strutture sociali che hanno mantenuto la coesione e garantito il
rispetto della terra madre”. Inoltre bisogna proteggere “le colture non di
massa per difendere le identità dei popoli, finora ai margini della globalizzazione
in atto. I piccoli agricoltori hanno bisogno di finanziamenti per sviluppare un
modello sostenibile che li faccia uscire dalla sola sussistenza e raggiungere
finalmente i mercati”.
Fonte : www.expo2015.org