Fonte : https://www.politicheagricole.it
Forum
cucina italiana a Expo: presentato Foodact,piano di azioni per la
valorizzazione della cucina italiana
(28/07/2015)
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che si
è svolto oggi a Expo il secondo Forum della Cucina italiana alla presenza del
Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, del Ministro
dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca Stefania Giannini e del
Ministro dei Beni e delle attività culturali e del
turismo Dario Franceschini e oltre 40 chef tra i più importanti
d'Italia. All'iniziativa hanno partecipato inoltre rappresentanti del
Ministero degli Esteri, dell'Ice e della Conferenza delle Regioni.
Durante la riunione il Ministro Martina ha presentato a nome del Governo il
Food Act, il piano di azioni per la valorizzazione della cucina italiana.
Per raggiungere gli obiettivi del Piano, nasce il Forum della cucina italiana
come organizzazione permanente di lavoro e confronto fra le esperienze
dell'alta cucina di qualità italiana e le principali istituzioni
interessate.
Il Forum sarà coordinato dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e
forestali e si riunirà almeno tre volte l'anno.
Ai lavori del Forum parteciperanno il Ministero degli affari esteri, il
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il Ministero dello
sviluppo economico, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca,
il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, la Conferenza delle Regioni
e delle Province autonome, l'Anci, gli operatori e gli altri enti e organismi
pubblici interessati al tema.
"Il Food Act - ha dichiarato il Ministro Martina - è un patto tra le
Istituzioni e il mondo della cucina italiana di qualità. Un'azione di squadra,
di sistema per lavorare meglio sulla valorizzazione del Made in Italy
agroalimentare. Con le prime dieci azioni fissiamo degli obiettivi chiari, con
strumenti innovativi e operativi da sviluppare e verificare costantemente.
Un'operazione che parte, non solo simbolicamente, da Expo Milano 2015, e si
stabilizza nel Forum permanente. Vogliamo costruire un approccio pragmatico e
di prospettiva che ha lo scopo di trovare soluzioni, rimuovere ostacoli, in
primis quelli burocratici, alla crescita del settore.Il mondo chiede Italia,
soprattutto a tavola. Serve fare sistema, affinché le occasioni che abbiamo
davanti vengano colte. Dobbiamo superare le debolezze e la frammentazione degli
interventi pubblici a sostegno di queste esperienze, favorendo anche i
collegamenti e il dialogo fra i diversi attori del sistema. Il ruolo degli chef
in questo contesto diventa strategico: sono gli ambasciatori della cucina
italiana e del nostro Made in Italy. Il Food Act ci aiuterà ad essere ancora
più forti e coordinati".
PERCHÉ IL FOOD ACT
Il Food Act indica le prime azioni di sistema perseguibili con un lavoro
coordinato da parte delle istituzioni in sinergia con gli attori
dell'esperienza enogastronomica italiana. Per ogni azione è individuato un
soggetto capofila e vengono creati dei focus specifici con gruppi di lavoro
dedicati. Di seguito alcuni primi fondamentali obiettivi: - valorizzare in una
nuova e più forte prospettiva le connessioni tra agricoltura, produzioni
enogastronomiche, ristorazione, cultura e turismo; - aumentare la visibilità
commerciale e l'attrattività dei territori; - puntare
sull'internazionalizzazione, attraverso la presentazione unitaria dell'offerta
enogastronomica e della ristorazione italiana di qualità; - sviluppare nuova
consapevolezza e nuova conoscenza che, partendo dall'educazione alimentare dei
più giovani, arrivi allo sviluppo delle competenze manageriali degli operatori
del settore; - promuovere la conoscenza delle produzioni agroalimentari e
vitivinicole italiane; - diffondere i valori del modello nutrizionale della
Dieta Mediterranea.
LE PRIME 10 AZIONI DEL FOOD ACT
1. CHEF AMBASCIATORI DELLA CUCINA ITALIANA NEL MONDO
Obiettivo: Un'azione di promozione sui mercati esteri coordinata con il Piano
di internazionalizzazione del Governo e identificata con il segno unico
"The Extraordinary Italian Taste". Portare entro il 2020 l'export
agroalimentare a toccare quota 50 miliardi di euro. In questo contesto si prevede
il coinvolgimento dei principali chef italiani per promuovere il Paese negli
eventi di alto valore rappresentativo. Focus specifico su Usa, Russia e Cina.
2. VALORIZZARE LE ECCELLENZE ITALIANE E LA DIETA MEDITERRANEA
L'obiettivo è rafforzare la consapevolezza delle potenzialità del patrimonio
agroalimentare italiano. Coinvolgere influencer internazionali per la
costruzione di un messaggio coordinato. Promuovere la conoscenza delle
eccellenze agroalimentari italiane, in particolare quelle riconosciute dai
sistemi di tutela pubblici (DOP, IGP e BIOLOGICO), attraverso
un utilizzo in cucina che sia anche aderente ai valori della Dieta
mediterranea, evidenziando allo stesso tempo la differenza con i prodotti
italian sounding.
3. POTENZIAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE DEL VERO MADE IN ITALY AGROALIMENTARE
Obiettivo: favorire l'attivazione di piattaforme logistico distributive come
strumento fondamentale per l'incremento dimensionale e competitivo delle nostre
imprese. Il tema cardine è garantire un migliore approvvigionamento all'estero
di materie prime realmente provenienti dall'Italia, in particolare per le reti
di ristorazione italiana nel mondo.
4. ALTA CUCINA, ALTA FORMAZIONE
Sul profilo formativo è necessario colmare il gap del sistema, puntando sullo
sviluppo di competenze economiche e imprenditoriali. Rafforzare i poli di
formazione settoriale già esistenti e istituirne di nuovi maggiormente
specializzati è una delle priorità del Food Act.
5. ESTENSIONE UTILIZZO STAGE PER LA RISTORAZIONE DI QUALITÀ
Si lavora per superare i vincoli dell'attuale legislazione attraverso la
revisione delle linee guida in materia di tirocini approvati dalla Conferenza
Stato Regioni che fissano i limiti quantitativi relativi al numero di
tirocinanti in relazione la numero dei dipendenti delle singole aziende, senza
alcuna differenziazione rispetto all'incidenza formativa dell'esperienza.
6. PIÙ AGGREGAZIONE NELLA FILIERA E NELLA RISTORAZIONE
Il piano sosterrà le aggregazioni nella filiera mediante le reti d'impresa
attraverso strumenti come il credito d'imposta proposto con
"Campolibero". Verrà studiata la sua estensione a imprese operanti
nel settore della ristorazione, verificando la compatibilità con la normativa
europea in materia di aiuti di Stato e il fatto che si tratta di imprese, di
norma micro e piccole, che operano nel commercio la cui competenza esclusiva è
delle Regioni.
7. DARE CREDITO ALLA CUCINA ITALIANA GIOVANI
Uno dei punti cardine riguarda lo sviluppo di strumenti di credito idonei a
soddisfare le particolari esigenze del mondo della ristorazione di alta
qualità. Favorire, anche in accordo con le Regioni, condizioni di credito
agevolato da rivolgere ai giovani under 40, in possesso di particolari
requisiti, per il subentro nelle aziende di ristorazione per il ricambio
generazionale anche in cucina.
8. RAFFORZARE BINOMIO TURISMO-RISTORAZIONE DI QUALITA' PER PROMUOVERE I
TERRITORI
Collegare l'offerta enogastronomica a percorsi turistici di qualità,
promuovendo i prodotti agroalimentari dei territori, valorizzando anche i
collegamenti con la ristorazione locale di qualità, l'hotelerie e il turismo
culturale. Con questo obiettivo verranno individuati strumenti di supporto e
coordinamento per rafforzare l'offerta turistica in chiave culturale -
paesaggistica - enogastronomica.
9. CUCINA ITALIANA DI QUALITÀ CERTIFICATA
Per valorizzare meglio la cucina di qualità si valuteranno percorsi di
riconoscimento, che garantiscano il consumatore, e permettano uno sviluppo del
settore orientato da politiche regionali di promozione di qualità, trasparenza,
unicità dei prodotti.
10. CUCINA ITALIANA COME CULTURA, IDENTITÀ, EDUCAZIONE, INCLUSIONE
Si punta a valorizzare il legame tra cucina e cultura, identità, educazione e
inclusione. Questa azione prevede la promozione di iniziative che abbiano un
ampio raggio: dall'educazione alimentare nelle scuole, per la promozione di
valori come la sostenibilità ambientale, la lotta agli sprechi e il rispetto
del cibo, fino alla valorizzazione culturale della nuova cucina italiana.
Ultimo punto è dedicato all'accessibilità anche per le fasce più deboli, dando
continuità a progetti di assistenza agli indigenti.
Ufficio Stampa