Quando mi è arrivata la lettera
del Direttore Generale di Padiglione Italia – ing.Cesare Vaciago –
quell’indimenticabile quanto inaspettato 9 gennaio 2015, non potevo credere a quello
che stavo leggendo tanto era la gioia mista all’incredulità, allo stupore di
capire perché proprio io, proprio la mia azienda fosse stata scelta in un panorama fatto di tante altre aziende,
pure eccellenti.
Con le parole che cito
testualmente “ …è con grande piacere che Le comunico che la sua Storia
professionale …diventerà parte del racconto delle Identità italiane che sarà
allestito all’interno di Padiglione Italia di Expo Milano 2015…la Fattoria
Petrini è stata scelta per rappresentare la Regione Marche nella sezione
Potenza del Saper Fare”, quel giorno, in
quel pomeriggio ho vissuto un’emozione unica, indescrivibile e mi sono commossa
al pensiero di quanto sarebbe stato contento mio padre alla notizia dell’importante
riconoscimento e del significato che avrebbe avuto per me e per noi tutti.
Ricordo di aver subito chiamato mia madre e mio fratello Cristiano con i quali
ho condiviso questa immensa gioia.
E allora perché la mia storia?
Perché è una storia di lungimiranza,
di coraggio e di innovazione.
Faccio biologico da almeno 25
anni grazie ad un’intuizione di mio padre che per ragioni di salute, si era
sensibilizzato all’esigenza di un ‘alimentazione sana e genuina già negli anni
ottanta. Al tempo ero ancora una liceale ma ricordo bene che non mi fu difficile
condividerne il pensiero e la passione .Mio padre sosteneva l’importanza di
coltivare la terra in maniera rispettosa perché solo così – diceva - questa “ti
restituisce il buono e ti garantisce il futuro. Se la maltratti, questa si
ribella.” Ed è vero, caro babbo, Dio solo sa quanto è vero.
La lungimiranza, l’essere
precursori richiedono però anche
coraggio soprattutto quando certe scelte non sono così ovvie, a portata di mano
o semplicemente non condivise nell’immediato perché non capite, non comprese
culturalmente. Una scelta può dirsi veramente accettata se è stata
interiorizzata con coscienza. Ci sono infatti voluti molti anni affinchè
l’agricoltura biologica e l’olivicoltura biologica potessero finalmente dirsi
“accettate” anche dalla società, dai consumatori, che prima vedevano in questo
diverso approccio alla natura una risposta per pochi o meglio solo per i
“malati” senza pensare che “noi siamo ciò che mangiamo” come disse il saggio
filosofo tedesco Feuerbach.
Bisogna tuttavia guardare avanti
perché il mondo cambia e con questo, cambiano i fabbisogni delle persone, anche
quelli nutrizionali. Ed è sulla base di questa consapevolezza, che ho iniziato
ad osservare alcuni anni fa una serie di realtà che attengono la fisiologia
umana ; mi sono infatti accorta di quanto la carenza, il deficit di calcio e
quindi lo sviluppo delle patologie del tessuto osseo, siano problemi molto seri
e sottovalutati fra la popolazione, soprattutto femminile. I numeri bastano da
soli per far capire la dimensione del problema.Una ricerca americana ha stimato
che il 25-50% degli uomini di età tra i 18 e i 34 anni assume una quantità di
calcio insufficiente. Una situazione ancora peggiore si ha per le donne: meno
del 33% delle donne tra i 18 e i 74 anni e addirittura meno del 25% delle donne
sopra i 35 anni hanno un apporto giornaliero di calcio in linea con le
raccomandazioni. Questa situazione rivela che un’ampia percentuale della
popolazione, sottoponendo il proprio organismo ad un costante prelievo di
calcio dall'osso per carenza di calcio nella dieta, è a rischio di
indebolimento dello scheletro per osteoporosi, e persino della perdita di denti
per la rarefazione dell’osso alveolare. E’ quindi nato il Petrini plus, l’olio
arricchito con le vitamine D3, K1 e B6 che favoriscono l’assorbimento e la
fissazione del calcio nelle ossa. L’unico olio alleato delle ossa, protetto da
un brevetto internazionale.
Con questo prodotto, la mia
azienda ha cambiato radicalmente il modo di vedere e considerare l’olio
d’oliva; non più soltanto un gustoso condimento ma anche un prezioso veicolo
per fare arrivare ulteriori e benefiche sostanze all'organismo in modo naturale
e senza controindicazioni.
“Fa
che il cibo sia la tua medicina e la medicina il tuo cibo”. L’aveva capito già Ippocrate, nel lontano 400 a.C., che la salute si
cura – e si procura – a tavola.
Francesca Petrini