Fonte : Anno 13 | 16 Novembre 2015 | redazione@teatronaturale.it
Gli oli di semi sono insalubri
per friggere, meglio l'olio d'oliva
Sotto accusa sarebbero gli omega 6, ovvero gli acidi
grassi polinsaturi. Dopo cotture ad alta temperatura con oli di semi i cibi
conterrebbero quantità eccessive di aldeidi, composti chimici che sono stati
associati a varie forme di cancro e a malattie neurodegenerative come
l'Alzheimer. Meglio l'olio d'oliva
Sia gli acidi grassi omega 3 sia quelli omega 6 sono utilissimi
al nostro organismo. L'acido linoleico, un acido grasso omega 6, è considerato
addirittura essenziale, ovvero non producibile dal nostro corpo a partire da
altri composti.
Negli ultimi 150 anni, tuttavia, l'apporto di omega 6 è
aumentato, mentre quello degli omega 3 è parallelamente diminuito, con
l'aumento di malattie cardiache. E' infatti noto che solo un corretto rapporto
di queste due categorie di acidi grassi è utile.
Che cosa succede quando si consumano troppi oli vegetali? Come
ha spiegato il professore di neuroscienze, John Stein, dell’università di
Oxford: “Gli acidi grassi Omega 6, presente in grande quantità negli oli
vegetali, spingono fuori gli Omega 3, benefici per il cervello; per cui
l’assunzione eccessiva e giornaliera di tali sostanze provoca danni cerebrali,
come ad esempio la dislessia”.
Oltre a questo occorre anche considerare come questi composti
vengono assunti. La frittura, per esempio, non sarebbe adatta agli acidi grassi
polinsaturi, quindi gli oli di semi, che naturalmente contengono alte
percentuali di questi tipi di acidi grassi non dovrebbero essere utilizzate per
cotture ad alta temperatura.
La ragione è spiegata da uno studio britannico, pubblicato sul
Daily Telegraph.
Gli oli di mais, girasole, palma e soia rilasciano aldeidi,
composti chimici che sono stati associati a varie forme di cancro e a malattie
neurodegenerative come l'Alzheimer.
Secondo Martin Grootveld, professore di chimica bioanalitica
alla De Montfort University di Leicester, un piatto di fish and chips fritto in
olio di semi contiene dalle 100 alle 200 volte più aldeidi della dose
giornaliera raccomandata dall'Organizzazione mondiale della sanità.
Gli oli di semi, nelle conclusioni dei ricercatori, sono
correlati con malattie cardiache, cancro, infiammazioni, ipertensione e
problemi mentali. Per contro, sono numerose le prove che una dieta ricca di
olio di oliva abbia ricadute positive sulla salute.
di C.
S.
pubblicato il 09 novembre 2015 in Tracce > Salute
pubblicato il 09 novembre 2015 in Tracce > Salute